Percorso della Pace
Pannello 08 su 12

08 Villa Farinelli

Villa Farinelli, Muralto

Testi di Rodolfo Huber

Villa Farinelli fu progettata dall’architetto Paolo Zanini nel 1896 per Giuseppe Farinelli, imprenditore discendete da una famiglia di Intra giunta a Locarno quindici anni prima. Giuseppe Farinelli fece fortuna con il commercio del grano e si sposò con una nipote del pittore Antonio Ciseri di Ascona, ma rimase fedele alla sua cittadinanza italiana e durante la Prima Guerra Mondiale si adoperò per la sua patria guadagnandosi il titolo di cavaliere. Per un certo periodo fu anche console italiano a Locarno.

Ma torniamo a dedicarci alla villa. L’edificio originario, nei tratti essenziali tutt’oggi riconoscibile, si presentava come una sorta di castello, con torretta in stile borghese vagamente post-romantico. Nel tipico giardino ottocentesco, secondo una moda dei tempi, non mancava neppure un tocco esotico: una gabbia di struzzi provenienti dall’Africa. Vicino alla villa si trovavano i magazzini del grano e le scuderie che formavano il cosiddetto “quartiere Farinelli”, poi demolito negli anni attorno al 1960. Villa Farinelli è stata ristrutturata negli anni Novanta.

Nel 1925, in occasione della Conferenza di Locarno, Benito Mussolini soggiornò a villa Farinelli e dunque non alloggiò con il resto della delegazione italiana, capeggiata da Vittorio Scialoja, nel vicino Grand Hotel. Il Duce era infatti giunto a Locarno solo il 15 ottobre, il giorno prima della firma del Patto Renano, partendo da Roma in treno per Milano, proseguendo poi in automobile fino a Stresa e in battello fino a Brissago, dove nuovamente salì in automobile per giungere a Locarno.

L’arrivo del Duce in città alimentò l’entusiasmo dei suoi numerosi ammiratori, ma anche qualche segno ostile.  Scriveva un giornale francese: “inutile dissimulare che l’arrivo di Mussolini ha provocato nel paesello di Locarno una piccola rivoluzione”.

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